
shunde design week
Negli incontri del direttivo di ADI Lombardia che hanno preceduto la stesura del progetto, abbiamo da prima deciso di come gli oggetti, più che le parole, avessero potuto esprimere l’ ascesa ed il consolidamento di del Design Industriale in Italia, la mostra allora avrebbe dovuto svilupparsi attraverso un percorso iconografico che dal ’54 ad oggi scandisse le trasformazioni e lo sviluppo del mondo degli oggetti e delle idee.
Partendo da questo assunto ho cominciato ad immaginare come il compasso, un oggetto quasi magico, forse da alchimista, sicuramente da navigatore, da esploratore, oggetto in grado di misurare la distanza fra due punti, potesse divenire il ponte fra le nostre due culture che, nel nome del design, possono e devono trovare una via comune per governare la trasformazione.
Così il concetto di ponte come elemento unificante e come elemento di trasmissione, si è imposto.
Lo spazio a disposizione ha cominciato allora a prendere forma attraverso le curve tracciate dal prezioso strumento
In aggiunta è venuta in aiuto l’ immagine del labirinto, il luogo primario e distintivo dei giardini all’ Italiana.
Uno spazio dove le persone si trovavano, si perdevano, giocavano e s’ innamoravano, giardini che possiamo considerare progetti di un design d’ altri tempi.
La nostra esposizione avrebbe dovuto riflettere quella sensazione di percorso magico dove le persone si possono innamorare dei prodotti e delle idee che hanno fatto e fanno la storia del Design Italiano.
Così sono nati dei display che, con altezze diverse e disposti secondo percorsi che uniscono il passato al presente, accompagnano i visitatori in un viaggio nel mondo delle idee, un viaggio nelle intuizioni che si sono fatte realtà grazie alla caparbietà di designers visionari ed al coraggio di imprenditori illuminati.
Uno spazio, nel concept iniziale totalmente bianco, dove diversi colori si riferiscono a diversi livelli temporali, dove gli oggetti raffigurati ci spiegano la grandezza del nostro design.